jeudi 14 mai 2009

DISPARITION DE MES ENFANTS

il Giornale
(JOURNAL NATIONAL ITALIEN)

martedì 22 luglio 2008, 09:24

Il giallo delle due sorelline sparite da 14 mesi

(Le scandale des deux petites soeurs disparues
depuis 14 mois)

di Gian Marco Chiocci

Si snoda tra il Belgio e l’Italia l’ultima agghiacciante vicenda che tratta di abusi su minori, una storia che ha inediti risvolti politici e che strada facendo s’è aggrovigliata in grotteschi intrecci giudiziari. Vittime due bambine, di nove e cinque anni, figlie di genitori italo-belgi. Presunti carnefici, il papà e il nonno. Poi c’è la mamma, scappata in Italia con le bimbe, e qui arrestata con un mandato di cattura internazionale. Infine spunta la politica, nella persona dell’ex ministro della giustizia, Clemente Mastella, destinatario di accertamenti da parte del tribunale dei ministri per non aver bloccato la riconsegna delle due creature. Delle piccole Fiona e Milla, da oltre 400 giorni, cioè da quando l’autorità giudiziaria italiana ne ha ordinato il rimpatrio, non si sa più nulla: «Ce le ha entrambe il padre, che è ancora sott’inchiesta - urla la madre al Giornale - e le autorità belghe fanno muro e sono conniventi nonostante i racconti delle bambine e le perizie dimostrino il dramma in corso».È il gennaio del 2004 quando la bimba più grande comincia a raccontare alla mamma delle attenzioni morbose da parte del padre e del nonno. In un caso trovano diretto riscontro nelle parole di una supertestimone. La madre denuncia il marito, che controdenuncia la moglie per calunnia. Nel marzo del 2004, di fronte al giudice del tribunale dei minori di Mons, la bambina rivela: «I fatti del nonno e del papà non sono dei sogni, è tutto vero». Ma per la psicologa del tribunale e per il medico legale non ci sono prove a sufficienza. Accusa e difesa battaglieranno anche sulla memoria del computer: secondo i giudici contiene «solo» una foto di una bambina nuda in piscina, per il pool di esperti informatici nominato dall’avvocato Carlo Taormina, difensore della mamma, c’è molto di più, a cominciare da un filmato con dei minori che guardano immagini per adulti. Arriviamo così a ottobre del 2006. I giudici di Mons si pronunciano a favore del padre, lasciando intravedere segni di squilibrio nella donna, che però di lì a poco verrà giudicata assolutamente «capace di intendere e di volere» da una super perizia. Nel frattempo la donna prende le bambine e scappa in Italia dov’è arrestata perché colpita da mandato di cattura internazionale. Con la mamma in cella, le figlie finiscono in istituto. Da qui in avanti succede di tutto. A novembre 2006 il giudice dei minori di Ancona ordina il rimpatrio delle bambine ma la Corte d’Appello di Ancona revoca duramente quel provvedimento. Passano sette mesi. E il papà, che aveva avuto l’affidamento e la potestà dei bimbi, approfittando del «sequestro» delle bimbe, ottiene una sentenza del tribunale di Mons che gli affida le bimbe nonostante, secondo l’avvocato Taormina, vi fossero dichiarazioni della ragazzina alle maestre, a medici, psicologi, ignorando i referti sanitari, le perizie tecniche e grafologiche, le testimonianze che irrobustiscono un fascicolo aperto anche alla Procura di Fermo. Una su tutte, quella di Myrian L., prostituta, già vittima di pedofili, che prima riconosce in foto Fiona e poi ai carabinieri afferma di averla vista più d’una volta subire violenza nel castello di (...) da parte di un gruppo di pedofili: «Adulti e minori si incontravano negli stessi posti da me frequentati. Tutto veniva filmato e rivenduto da un gruppo di persone». Nonostante i riscontri inizino a essere numerosi, il 17 maggio del 2007 il tribunale dei minorenni di Ancona (senza tener conto della decisione della corte d’Appello) esegue la sentenza dell’autorità belga che ordina il rimpatrio delle bambine, e ciò nonostante siano ancora pendenti, in Belgio come in Italia, inchieste penali sul padre e sul nonno. La mamma, disperata, ricorre in Cassazione. Che l’8 aprile le dà totalmente ragione, annullando (senza rinvio) il rimpatrio della prole. Ma è troppo tardi, dei figli non c’è più traccia.

Mastella: «Ho seguito il caso ma non ho nessuna colpa»

Interpellato dal Giornale, l’ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, conferma d’aver seguito la vicenda ma di non ricordarne i dettagli. «Ce ne siamo occupati, come no. Ma credo di ricordare che la Procura italiana diede torto alla mamma...». Non è proprio così. Quando gli ricordiamo che la Cassazione annullò senza rinvio il provvedimento di rimpatrio delle bambine, l’ex Guardasigilli taglia subito corto: «Quando io ero ministro, la Cassazione non s’era ancora pronunciata, noi eravamo assolutamente in regola». Così come non c’è nulla da sospettare, insiste Mastella, sull’incontro avuto con il ministro della Giustizia belga nel quale si sarebbe affrontato il discorso di Fiona e Milla. «Il ministro mi sottopose la questione, è vero, ma non ricordo in che termini. Vado a memoria, mi sembra che anche la mamma delle due bambine sollevò il problema. Comunque sia, posso dire con assoluta sicurezza che il caso venne vagliato attentamente. Figuratevi se io non tentai di difendere dei bambini con la mamma. Abbiamo fatto tutto quello che era lecito e corretto fare senza intaccare l’autonomia del magistrato di Ancona e senza venir meno ai rapporti internazionali». Quanto all’accusa d’inerzia del suo ministero di fronte alla richiesta della Procura di Fermo, la risposta di Mastella è decisa: «Le cose non stanno assolutamente così. Questa è l’opinione degli interessati. Si andava a intaccare l’autonomia della magistratura perché non c'era nulla nei confronti del padre». Quello che Mastella nega con forza è il presunto incontro - di cui trattano gli atti della difesa inviati al tribunale dei ministri (il procedimento è sotto richiesta d’archiviazione) - col procuratore generale di Ancona a pochi giorni dalla sentenza sul rimpatrio: «È falso, non ho avuto alcun incontro». Che nei confronti del padre non ci fossero elementi sufficienti per procedere, lo pensa anche il portavoce di Mastella: «Autorizzare la Procura di Fermo – spiega - non solo era superfluo, visto che dal tribunale di Mons ci dicevano che le accuse contro il padre e il nonno erano infondate, che di provato non c’era nulla e che anzi i problemi mentali li aveva la mamma, ma era anche contrario alle norme internazionali». Lo stesso portavoce del ministro rivela che pochi mesi prima che in Italia cambiasse governo, il tribunale belga riferì che era loro volontà chiudere il caso ma che le continue denunce della mamma lo impedivano.

COMMENTI

#1 lucila (129) - lettoreil 22.07.08 alle ore 16:01 scrive:cosa racconteremo a queste bambine che, una volta diventate disperate adulte, ci chiederanno: perchè non ci avete creduto, perchè non ci avete aiutato????? Diremo loro che il Guardiasigilli era troppo impegnato?? o forse in vacanza ??o che forse non riteneva il caso così "importante"???? o che altro???? Dal mio punto di vista il + delle volte in questi casi volendo andare con i piedi di piombo si arriva alla "connivenza"...... E sempre dal mio punto di vista i pedofili non vanno curati, vanno ELIMINATI!

#2 fotomarinaio (36) - lettoreil 22.07.08 alle ore 12:09 scrive:Esemplare! Una giustizia perfetta in Italia. Come dire, l'operazione e' stata eseguita perfettamente, tutte le regole rispettate. Oh peccato, il paziente e' morto. E alla fine? Tutta colpa di Mastella! Ovvio. Povere bambine, nascere in Belgio sembra essere peggio che nascere in Biafra o nel Darfur, a volte.

#3 Antonio63 (305) - lettoreil 22.07.08 alle ore 8:02 scrive:Ennesima "chicca" di quella istituzione che nel nostro Paese viene chiamata pomposamente giustizia...! Mi chiedo se si srebbe agito allo stesso modo, se fossero state le figlie di qualche magistrato....Intanto colgo lo spunto per dire che quando il mondo cosidetto civile appendera' ad un cappio tutti i pedofili........che commettono atti contro dei minori, sara' sempre troppo tardi !



http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=277783

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=277782


INTERVIEW DE MARIA-PIA POUR STUDIO APERTO- MEDIASET (TELEVISION NATIONALE ITALIENNE), il 25-07-2008



Voir le video sur :


http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=studioaperto&data=2008/07/25&id=38426&categoria=edizione/servizio&from=email


"Rapita dal padre nel 2004, bimba ritrovata in Belgio"Video Mediaset.it


http://www.video.mediaset.it/t/

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